La bimba siciliana, dopo essere stata operata a Trieste, ha donato all’ospedale pediatrico il ricavato della vendita delle sue opere

 

TRIESTE. Sino ad un anno fa non poteva nemmeno alzare le braccia né tanto meno afferrare oggetti.

Oggi Simona Dabbene, bambina originaria di Ribera (Agrigento), è una pittrice provetta.

Tanto che il ricavato delle sue opere è andato anche all’Associazione Bambini Chirurgici del Burlo, un segno di riconoscimento da parte dei genitori, Pietro e Valentina, visto che per un periodo l’ospedale pediatrico di Trieste ha ospitato la piccola paziente.

Simona è nata con l’artogriposi, una forma di rigidità degli arti superiori e inferiori che l’ha costretta già nel suo primo anno di vita a trascorrere moltissimi giorni all’ospedale subendo anche degli interventi chirurgici.

Dopo le operazioni prima al Bambino Gesù di Roma e poi al Burlo, Simona ha iniziato all’istituto Maugeri di Sciacca (Agrigento) un lavoro specialistico che ha portato molti frutti. L’approccio con la pittura, dunque, è iniziato a scopo prettamente terapeutico.

«Proprio durante le attività riabilitative», racconta Angela De Palo, coordinatrice dei terapisti dell’istituto siciliano, «Simona veniva stimolata a scoprire le tempere con le sue mani sulla carta e, nella sorpresa di tutti noi, realizzava creazioni su tela».

La famiglia, grata alle varie strutture che hanno curato la figlia, in un paio di occasioni ha realizzato mostre con i quadri di Simona e, con le somme raccolte dalla «vendita» delle opere, ha sostenuto l’Ambulatorio di Riabilitazione Pediatrica della Maugeri ma anche l’Associazione Bambini Chirurgici del Burlo che aveva ospitato questa futura artista.

 

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