Il cuore e la solidarietà non hanno davvero età se una bambina di appena tre anni, affetta fin dalla nascita dell’artrogriposi, diventa pittrice, fa una mostra di quadretti e, con l’asta, acquista computer e giochi interattivi per i bambini del reparto ospedaliero dove spesso va a curarsi per combattere la malattia rara. La gioia di Simona, una bimba riberese, che, per terapia e passione si è messa a pitturare, quasi un’artista in pectore, si traduce in gesti molto solidali.
Accade in Sicilia, nell’Agrigentino, tra Ribera e Sciacca, dove i genitori della piccola, affetta da una rara forma di rigidità agli arti superiori e inferiori, hanno donato nei mesi scorsi alla divisione di Riabilitazione Pediatrica degli Istituti Clinici Scientifici “Maugeri” di Sciacca, presso l’ospedale “Giovanni Paolo II”, un personal computer “touch screen”, completo di software educativi e tanti altri giocattoli interattivi già destinati ai bambini della divisione pediatrica.

Papà Piero e mamma Valentina, riberesi, hanno assistito la loro piccola nelle lunghe degenze ospedaliere e nei primi interventi chirurgici per una patologia che, spiega la stessa madre, “non le permetteva di alzare le braccia e afferrare oggetti fino a un anno fa”. La piccola paziente, dopo gli interventi chirurgici prima al “Bambino Gesù” di Roma e poi all’ospedale IRCCS “Burlo Garofolo” di Trieste, ha iniziato all’istituto di Sciacca (l’unico dei 18 istituti Maugeri che offra riabilitazione pediatrica) un lavoro specialistico che ha portato diversi frutti, molto positivi e che ha visto il recupero fisico della bambina.
“Proprio durante le attività riabilitative, Simona veniva stimolata a scoprire le tempere con le sue mani sulla carta e, nella sorpresa di tutti noi, realizzava creazioni pure su tela”, racconta Angela De Palo, coordinatrice dei terapisti dell’Istituto all’interno degli ospedali riuniti Sciacca-Ribera”.

Fogli su fogli di carta, piccole tele, una dietro l’altra, con i colori molto vivaci spalmati da Simona, intensamente attratta dalla luminosa e varietà dei tubetti d’alluminio a tampera e talvolta anche ad olio. Un tavolinetto e una tavoloccia che spesso diventavano altre opere artistiche. Una raccolta quotidiana di lavoretti che hanno riempito una cartella di disegni, dopo che gli operatori sanitari li hanno messi ad asciugare.
La bambina è accompagnata dai genitori nella cittadina termale per le cure riabilitative quattro giorni la settimana, con sedute di 40 minuti, anche a causa delle prescrizioni previste per evitare il contagio da coronavirus. Dovrà fare la spola Ribera-Sciacca ancora per anni. Intanto, continua a disegnare e a colorare. Nei mesi estivi le piace la piscina dove, assistita dall’istruttore Fabrizio al “Kamemi Village” di Ribera, gioca, si diverte e si cura.
La famiglia Dabbene in un paio di occasioni ha già realizzato due mostre di beneficenza con i “quadri” di Simona e, con le somme raccolte dall’ “offerta” delle opere, ha sostenuto, con l’invio di somme di denaro, l’associazione Bambini Chirurgici dell’ospedale di Trieste nel 2020 e l’ambulatorio di riabilitazione pediatrica dell’Istituto “Maugeri” nel 2021. Una delle mostre ha avuto luogo e successo all’interno della sala conferenze “Emanuela e Giovanni Ragusa” del palazzo comunale di Ribera con larga partecipazione di amici e di benefattori.

Fogli su fogli di carta, piccole tele, una dietro l’altra, con i colori molto vivaci spalmati da Simona, intensamente attratta dalla luminosa e varietà dei tubetti d’alluminio a tampera e talvolta anche ad olio. Un tavolinetto e una tavoloccia che spesso diventavano altre opere artistiche. Una raccolta quotidiana di lavoretti che hanno riempito una cartella di disegni, dopo che gli operatori sanitari li hanno messi ad asciugare.
La bambina è accompagnata dai genitori nella cittadina termale per le cure riabilitative quattro giorni la settimana, con sedute di 40 minuti, anche a causa delle prescrizioni previste per evitare il contagio da coronavirus. Dovrà fare la spola Ribera-Sciacca ancora per anni. Intanto, continua a disegnare e a colorare. Nei mesi estivi le piace la piscina dove, assistita dall’istruttore Fabrizio al “Kamemi Village” di Ribera, gioca, si diverte e si cura.
La famiglia Dabbene in un paio di occasioni ha già realizzato due mostre di beneficenza con i “quadri” di Simona e, con le somme raccolte dall’ “offerta” delle opere, ha sostenuto, con l’invio di somme di denaro, l’associazione Bambini Chirurgici dell’ospedale di Trieste nel 2020 e l’ambulatorio di riabilitazione pediatrica dell’Istituto “Maugeri” nel 2021. Una delle mostre ha avuto luogo e successo all’interno della sala conferenze “Emanuela e Giovanni Ragusa” del palazzo comunale di Ribera con larga partecipazione di amici e di benefattori.

“Quella di Sciacca è una struttura che abbiamo aperto nel 2016 per far fronte alle esigenze del territorio e su richiesta dell’Asp Agrigento”, spiega Domenico De Cicco, direttore e responsabile degli Istituti Maugeri in Sicilia. “Seguiamo 151 minori con disabilita’ di varie patologie, dal disturbo dello spettro autistico, al ritardo cognitivo, alle sindromi genetiche, al ritardo psicomotorio e del linguaggio fino alle paralisi cerebrali infantili con fisioterapisti, neuropsicomotricisti e logopedisti che, diversamente, avrebbero dovuto spostarsi di decine e decine di chilometri per le terapie adeguate”, conclude il direttore.
La mamma di Simona, la disabilità, l’attività pittorica e le donazioni fatte sono state oggetto di discussione sul network Radio Inblu2000 grazie al collegamento effettuato nei giorni scorsi tra Mimmo Tornambè, direttore di Radio Torre Ribera, e la giornalista Federica Margaritora nella trasmissione che l’emittente di Roma ogni giorno dedica alcuni minuti al Sud dell’Italia.

 

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